Sostenibilità

Aria pulita per l’expo

Verso il 2015. Dal 5 all’11 giugno un Festival dell’ambiente e della città che cambia.

di Daniela Verlicchi

Non sembrerebbe, ma l?Expo è dietro l?angolo e bisogna iniziare a prepararsi. Come? Per esempio, dedicando all?esposizione universale il prossimo Festival dell?ambiente che si terrà a Milano dal 5 all?11 giugno. Come appunto hanno fatto gli enti organizzatori di entrambi gli eventi internazionali: Comune, Provincia di Milano e Regione Lombardia.

Si parlerà di Expo, dunque, al prossimo Festival, e sarà un?occasione per immaginare la città che sarà, a partire dai progetti che già la proiettano verso questo importante appuntamento internazionale. Sarà una città «sostenibile» quella che ospiterà la prima esposizione universale su un tema ambientale?

Si tenterà di capirlo nei 50 incontri programmati (convegni, seminari, testimonianze) con oltre 130 ospiti internazionali. Ma Paolo Togni, relatore di uno di questi appuntamenti (dedicato alle «Teorie e prassi del governo dell?ambiente») e coordinatore del Forum delle associazioni per l?ecologia umana (vicino al PdL) ha già la sua risposta: «Quella che ospiterà l?Expo sarà sicuramente una città più rispettosa dell?ambiente: è inevitabile», spiega. «Le tecniche di costruzione di case, edifici, mezzi di trasporto migliorano sempre e, con esse, diminuisce l?impatto dell?uomo sull?ambiente». Ma c?è di più: «Con l?Expo arriverà un flusso di denaro enorme che verrà investito in nuove e più efficienti infrastrutture, chiaramente più sostenibili». Lui ne è convinto: l?Expo sarà un?occasione d?oro per rinnovarsi dal punto di vista dell?eco-sostenibilità ambientale e Milano ha tutte le carte in regola per sfruttarla. Già inizia a farlo, sottolineaTogni. Qualche esempio? I grattacieli (sia quelli storti che quelli tradizionali): secondo il coordinatore del Forum delle associazioni per l?ecologia umana, potrebbero contribuire a razionalizzare il tessuto urbano. «Al di là della forma architettonica, questi edifici permettono di concentrare la popolazione in uno spazio ridotto, liberando terreno che può essere destinato a zone verdi».

La creazione di nuove linee di metropolitane e tram, poi, è un ulteriore passo avanti: l?energia elettrica permette di inquinare meno. Infine, la costruzione di nuovi depuratori per il trattamento dei reflui contribuisce a ridurre l?impatto inquinante sulle acque, elemento simbolo del rinnovamento di Milano per questo Expo 2015.

Molto però è ancora da fare e da decidere. E il Festival dell?ambiente sarà l?occasione giusta per discuterne. Nel convegno di apertura del 5 giugno, ad esempio, un ideale confronto tra Milano e altre città che ospitano l?Expo, costruito grazie alla testimonianza dei tre direttori generali degli Expo di Saragozza 2008, Shangai 2010 e Yeosu 2012. Stesso tema, ma più ampio, a conclusione del festival, l?11 giugno: con l?attuale ministro dell?Ambiente Stefania Prestigiacomo, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e quello di Venezia, Massimo Cacciari si parlerà della «città sostenibile, sfida per il ventunesimo secolo». In mezzo approfondimenti su temi specifici dedicati agli addetti ai lavori (focus), racconti di buone prassi da tutto il mondo e testimonianze di esperti tra cui l?architetto Massimiliano Fuksas, il presidente di Roma Metropolitane Chicco Testa e la presidente del Fai Giulia Maria Crespi. Ad allietare il tutto, le performance serali dedicate a temi ambientali di Marco Paolini, Mario Tozzi e Patrizio Roversi.

INCONTRI
prima il pensiero,poi l?azione

L’ Expo 2015 rappresenta per Milano un?occasione importante per pianificare interventi sapienti e condivisi che possano consentire alla città di sviluppare un modello di qualità urbana per tutti e che duri nel tempo. Perciò Fondazione Riccardo Catella e Vita propongono l?avvio di una riflessione che apra un confronto tra le eccellenze milanesi. Questo percorso inizia il prossimo 3 giugno alle 18 (c/o la Fondazione Catella, Via G. De Castillia 28 – Milano) con un incontro intitolato significativamente Pensare Milano, a sottolineare la necessità di un pensiero che sovraintenda i cambiamenti e interventi strutturali, con il contributo di tre autori che hanno segnato la riflessione sulla città in questi anni. Uno storico, John Foot autore di Milano dopo il miracolo (Feltrinelli, 2003), uno scrittore, Luca Doninelli (nella foto), autore de Il crollo delle aspettative (Garzanti 2005), e un sociologo, Aldo Bonomi, autore di Milano ai tempi delle moltitudini (Bruno Mondadori, 2008)


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